Ultim’ora: annunciate novità dalla direzione del festival, i dettagli sono contenuti nel comunicato stampa diramato lunedì 24 agosto 2020.
Sempre attenta alle tematiche LGBTQI+, la direzione della Berlinale ha annunciato che dalla edizione 2021 i premi per le performance saranno definite in modo “neutro” rispetto al “genere”.
Invece dei premi per il miglior attore e la migliore attrice, un Orso d’argento per la migliore interpretazione protagonista e un Orso d’argento per la migliore interpretazione non protagonista saranno assegnati ciascuno su base neutra rispetto al genere.
Un passo avanti «per una consapevolezza più sensibile al genere nell’industria cinematografica», come recita lo scarno comunicato stampa?
A nostro parere non risolverà la questione: un unico premio, alla lunga, finirà per scontentare tutt*. Chi scrive avrebbe trovato davvero rivoluzionario vedere premiata come migliore attrice protagonista nel 2017 Daniela Vega per Una donna fantastica; e non perché donna trans, ma perché molto più meritevole di Kim Min-hee e dell’inutile On the Beach at Night Alone. Così come non avremmo trovato nulla di male, anzi, se agli Oscar 2012 Glenn Close fosse stata candidata come miglior attore recitando i panni di Albert Nobbs.
Insomma forse più che unificare i premi bisognerebbe avere il coraggio e la spudoratezza (e la Berlinale ce l’avrebbe) di non prescindere dai generi, ma di considerarli – giustamente – fluidi. Chissà che qualcuno non ci ascolti.
AS
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