È una barca di matti sul fiume Senna a vincere l’Orso d’oro per miglior film della 73a Berlinale, il festival internazionale del Cinema di Berlino. Il film-documentario dal titolo Sur l’Adamant (Adamant è il nome del battello) è opera del regista francese Nicolas Philibert. Delicata e incisiva, la storia si sviluppa nella esplorazione dei problemi di alcuni pazienti psichiatrici con necessità di supporto emotivo.
Il festival – svoltosi nella capitale tedesca dal 16 al 26 febbraio – resta saldo nel suo obiettivo: mettere in luce problematiche sociali, politiche e ambientali, espresse con semplicità e sensibilità. Hanno commosso in apertura i messaggi del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj e della giurata Golshifteh Farahani sul terremoto turco-siriano.
Durante il festival, una manifestazione pensata per il pubblico, non è mancata la partecipazione: gremite le sale in città. Brulicante l’area “business” dell’EFM European Film Market al Martin-Gropius Bau con 8.000 professionisti, 500 espositori da 60 Paesi e 700 film in screening. Il festival e la sezione Competition, la più celebre del concorso, quella che l’ha resa famosa per l’assegnazione degli Orsi d’Oro e d’Argento, è curata dal direttore artistico Carlo Chatrian, affiancato dalla direttrice esecutiva Mariette Rissenbeek.
Otto i premi assegnati dalla giuria internazionale, presieduta quest’anno da Kristen Stewart (USA) e affiancata da Golshifteh Farahani, Valeska Grisebach, Radu Jude, Francine Maisler, Carla Simón e Johnnie To. Segno dei tempi, netti il focus su temi sociali, politici e ambientali in tutti i film.
I premi. Come detto, l’Orso d’Oro per il miglior film è andato a “Sur l’Adamant” (On the Adamant) di Nicolas Philibert. Poi, Orso d’argento all’Italia per il miglior contributo artistico (fotografia), il premio è stato consegnato a Hélène Louvart per il film Disco Boy del regista Giacomo Abbruzzese. Orso d’argento del premio della giuria per il film franco-portoghese “Mal Viver” (Bad Living) del regista João Canijo. Orso d’argento Gran Premio della Giuria al film “Roter Himmel” (Afire) del regista tedesco Christian Petzold. Orso d’argento per il miglior regista al francese Philippe Garrel per il film “Le Grand Chariot” (The Plough). Commovente la consegna dell’Orso d’argento per la miglior interpretazione protagonista alla piccola Sofía Otero nel film “20.000 especies de abejas” (20,000 Species of Bees) della regista spagnola Estibaliz Urresola Solaguren. È un film di rara intensità emotiva che traccia l’esordio di un percorso destinato a rivelare una diversità. Sofia, nella storia Aytor, un maschietto di 8 anni, vive la presa di coscienza con difficoltà, ignorato dal mondo degli adulti più che dai bambini della sua età.
Orso d’argento per la miglior interpretazione non protagonista all’attrice austriaca Thea Ehre per il film tedesco “Bis ans Ende der Nacht” (Till the End of the Night) di Christoph Hochhäusler. E infine, Orso d’argento per la sceneggiaturaalla regista Angela Schanelec per il film “Music”, di produzione greco-tedesca.
Parallelamente, nella sezione Encounters, con la giuria composta da Dea Kulumbegashvili, Angeliki Papoulia e l’italiano Paolo Moretti, è stato premiato “Here” del regista belga Bas Devos quale miglior film, per la migliore regia Tatiana Huezo con il film El Eco (The Echo); mentre il premio speciale della giuria è andato, ex aequo, al film “Orlando, ma biographie politique” (Orlando, My Political Biography) del regista Paul B. Preciado, e al film “Samsara” del regista spagnolo Lois Patiño.
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