Venti film provenienti da un totale di 18 paesi diversi parteciperanno con le loro anteprime ai Berlinale Shorts 2025. Di questi, ben 15 sono anteprime mondiali. Il programma della sezione dei cortometraggi metterà assieme la narrazione classica con opere surreali, presentando vari stili di animazione e forme documentaristiche sperimentali.
I cortometraggi mostrano gli esseri umani e le circostanze in cui vivono. Esaminano l’impatto del passato sul presente (Rückblickend Betrachtet (In Retrospect); Koki, Ciao), affrontano il trauma collettivo e l’esperienza della guerra (After Colossus; Prekid vatre (Ceasefire)), adottano gli archivi (Lloyd Wong, Unfinished) e riflettono sull’automazione digitale della vita quotidiana, dalle auto a guida autonoma al monitoraggio elettronico (Their Eyes; Dar band (Citizen-Inmate)).
Ritraggono madri amorevoli e al tempo stesso controllanti (Mother’s Child; Sammi, Who Can Detach His Body Parts; Ke wai huo dong (Extracurricular Activity)), giovani donne in crisi (Because of (U)); Élő kövek (Living Stones)) e ragazze costrette a confrontarsi con il mondo degli adulti (Children’s Day; Casa chica). Le loro protagoniste sono piene di desiderio (Through Your Eyes; Futsu no seikatsu (Ordinary Life)), affrontano il dolore (Anba dlo) e la rabbia (Comment ça va? (How Are You?)), trovano la loro strada (Kámen Osudu (Stone of Destiny)), si innamorano (Casi septiembre (Close to September)) e si prendono cura l’una dell’altra.
Anna Henckel-Donnersmarck, responsabile di Berlinale Shorts: “Questa edizione è ricca di ritratti di vario tipo, tanto nei documentari quanto nella fiction e animazione. Incontreremo persone che rimarranno con noi per molto tempo”.
Per celebrare il 75° anniversario del festival, Berlinale Shorts proietterà anche sei gemme in archivio. Nella compilation di cortometraggi “You and I Are Not Alone – Berlinale Shorts Revisited”, questi film e registi potranno essere (ri)scoperti:
il regista e musicista sperimentale Billy Roisz ha già partecipato alla Berlinale Shorts quattro volte e farà vibrare lo schermo ancora una volta con Happy Doom. Le meravigliose creature mitiche di Akihito Izuhara hanno incantato il pubblico altrettante volte, anche con il film d’animazione disegnato a mano Vita Lakamaya. Nel documentario in bianco e nero Three Stones for Jean Genet, Frieder Schlaich accompagna Patti Smith a Tangeri per visitare la tomba di Jean Genet. Justine Triet e Sandra Hüller – regista e protagonista di Anatomy of a Fall – si sono incontrate alla Berlinale nel 2012, quando Triet ha presentato il suo cortometraggio Vilaine fille mauvais garçon (Two Ships), e Hüller era membro della giuria della Berlinale Shorts.
Nel 2011, i fratelli Park Chan-wook e Park Chan-kyong, noti anche come PARKing CHANce, hanno vinto l’Orso d’oro per il miglior cortometraggio con la loro storia surreale Paranmanjang (Night Fishing). Nel 2015, questo premio è andato a Tant qu’il nous reste des fusils à pompe (As long as shotguns remain), la prima collaborazione tra Caroline Poggi e Jonathan Vinel.
Quest’anno il duo di registi torna anche nel programma di concorso della Berlinale Shorts con il loro film più recente, Comment ça va? (Come stai?), che segna la loro quinta partecipazione alla Berlinale.
Il blog Berlinale Shorts proporrà delle interviste con i registi e i testi sui loro film: https://shortsblog.berlinale.de
Il Programma su: https://www.berlinale.de/en/programme/berlinale-programme.html?sort=1§ion_id=47&day_id=2025-01-13&y=2025
Le foto in copertina: © Don Quichotte Films
Francesco Pensovecchio, classe 1969, è giornalista e risiede a Palermo. Tra le sue collaborazioni, Assovini Sicilia con Wineinsicily.com, Slow Food Italia, Giunti Editore, Giornale di Sicilia e altre testate.
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