6 Gennaio 2025

Cinema & Berlinale

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Le vite degli altri, un capolavoro sul controllo del pensiero, sull’arte e sulla libertà

Le vite degli altri

 

Tra i film storici e politici ambientati a Berlino, vi è un capolavoro assoluto della cinematografia europea, e non è un banale complimento tanto che la pellicola ha vinto l’Oscar per il Miglior Film Straniero nel 2007.

Le vite degli altriSi tratta de “Le vite degli altri” (Das Leben der Anderen, The lives of others, 2006) di Florian Henckel von Donnersmarck. Ambientato nella Germania dell’Est, racconta uno dei periodi più bui della Germania del periodo post-bellico, dove i cittadini erano segretamente sorvegliati dal regime con finalità di controllo e soppressione del dissenso. Ma nel film c’è un elemento di novità: cosa succede al potere, per quanto prepotente, se esso viene esposto alla bellezza e alla verità?

La trama
Autunno 1984. Gerd Wiesler (Ulrich Mühe), un capitano della Stasi – la polizia segreta della ex Repubblica Democratica Tedesca, acronimo di Ministerium für Staatssicherheit (Ministero per la Sicurezza di Stato) – è un uomo devoto al regime. Il suo incarico è osservare il drammaturgo Georg Dreyman (Sebastian Koch) e la sua compagna, l’attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). Mentre ascolta segretamente la loro vita quotidiana, Wiesler viene gradualmente colpito dalla loro passione, dalla loro vulnerabilità e dal coraggio di opporsi al regime. Questa immersione nella “vita degli altri” innesca un cambiamento interiore che metterà in discussione la sua fedeltà al sistema.

Il ruolo della cultura, della musica e dell’arte
Notevole la regia di Florian Henckel che conduce lo spettatore dentro il tema cupo della sorveglianza e dell’intimidazione di Stato, mostrando come essa distrugga la fiducia e soffochi la creatività e la libertà individuale. In questo contesto, la musica, la letteratura e il teatro emergono come potenti strumenti di resistenza contro l’oppressione. Una scena memorabile è quella in cui Dreyman suona “Sonata per un uomo buono”, un momento che simboleggia l’umanità condivisa e costituirà la svolta dei protagonisti e di Wiesler, che da uomo freddo e disilluso imboccherà un percorso emotivo che lo cambierà. Indimenticabile la performance Ulrich Mühe, il cui volto apparentemente impassibile riesce a trasmettere un vortice di emozioni taciute. Martina Gedeck e Sebastian Koch completano il cast con interpretazioni intense e commoventi. Le vite degli altri è una riflessione universale sul potere dell’arte, sull’etica e sulla resistenza umana.

Curiosità
Il film è stato girato principalmente a Berlino e in altre località dell’ex Germania dell’Est. Gli esterni dell’appartamento di Dreyman si trovano nella Wedekindstraße, nel quartiere di Friedrichshain. Le sequenze dove Dreyman si confida con gli amici sono state filmate presso il memoriale sovietico di Schönholzer Heide, nel quartiere di Pankow. Altre scene sono state girate a Frankfurter Tor, lungo la Karl-Marx-Allee e nell’Hebbel-Theater – che, tuttavia, all’epoca dei fatti apparteneva a Berlino Ovest; e nella zona della Normannenstraße, nel quartiere di Lichtenberg, l’allora sede centrale della Stasi.
Ulrich Mühe ha vissuto personalmente la sorveglianza della Stasi durante la sua vita, rendendo la sua interpretazione ancora più toccante.

Premi
Oscar 2007 per il miglior film straniero. Candidatura ai Golden Globe 2007 per il miglior film. BAFTA Award 2008 per il miglior film straniero. Premio César 2008 per il miglior film straniero. Premio David di Donatello 2007 a Florian Henckel von Donnersmarck per il Miglior Film dell’Unione Europea.

Le vite degli altri

(Das Leben der Anderen, The lives of others)
Anno: 2006
di Florian Henckel von Donnersmarck
Produzione: Wiedemann & Berg, Bayerischer Rundfunk, Arte, Creado Film
Distribuzione Italia: Rai Cinema, 01 Distribution