Parte il carosello degli orsi del Festival Internazionale del Cinema di Berlino con i premi speciali. La prossima edizione assegnerà l’Orso d’oro alla carriera all’attrice scozzese Tilda Swinton. Il premio sarà consegnato durante la cerimonia di apertura al Berlinale Palast il 13 febbraio 2025.
Tilda Swinton è stata per molti anni strettamente legata al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Infatti, è stata Presidente della Giuria Internazionale nel 2009 e ha recitato in 26 film nel programma del festival, tra cui Caravaggio, che ha vinto l’Orso d’argento alla Berlinale del 1986, The Beach (2000), Derek (2008), Julia (2008), The Garden (1991) e Last and First Men (2020).
Tilda Swinton ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1985 con Derek Jarman, comparendo in tutti i suoi film, tra cui The Last of England (1987), War Requiem (1989), Edward II (1991), per il quale è stata nominata migliore attrice al Festival Internazionale del Cinema di Venezia, e Wittgenstein (1993), prima della morte dello stesso Jarman.
Splendida la sua interpretazione in Orlando (1992), basato sul romanzo di Virginia Woolf e diretto da Sally Potter, per la quale ha ottenuto notevoli riconoscimenti internazionali.
Da allora, ha sviluppato relazioni continue con molti registi acclamati, recitando in Michael Clayton di Tony Gilroy (2007), che le è valso un doppio riconoscimento, l’Oscar quale miglior attrice non protagonista (Academy Award) e un BAFTA nella stessa categoria; The Man From London di Béla Tarr (2007); Solo gli amanti rimangono in vita (2013) e The Dead Don’t Die (2019) di Jim Jarmusch; I Am Love (2009), A Bigger Splash (2015) e Suspiria (2018) di Luca Guadagnino; The Souvenir Parts 1 and 2 (2019, 2021) e The Eternal Daughter (2022) di Joanna Hogg; Snowpiercer (2013) e Okja (2017) di Bong Joon Ho.
Più di recente, Tilda Swinton è apparsa in Asteroid City (2023) di Wes Anderson, con il quale ha lavorato per la quinta volta (ad esempio in The Grand Budapest Hotel, sez. Competition 2014), e anche in Tremila anni di desiderio (2022) di George Miller, The Killer (2023) di David Fincher, The End (2024) e The Room Next Door (La stanza accanto, 2024) di Joshua Oppenheimer, che è la sua seconda collaborazione con Pedro Almodóvar. Ha appena finito di girare The Ballad of a Small Player con Edward Berger per Netflix.
Tra gli altri riconoscimenti, Tilda Swinton ha ricevuto una BFI Fellowship e il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia per la carriera nel 2020.
Tricia Tuttle, direttrice del Festival: “La gamma di lavori di Tilda Swinton è mozzafiato. Al cinema porta tanta umanità, compassione, intelligenza, umorismo e stile, e attraverso il suo lavoro amplia le nostre idee sul mondo. Tilda è uno dei nostri idoli cinematografici moderni e fa parte da tempo della famiglia della Berlinale. Siamo lieti di poterle consegnare questo Orso d’oro alla carriera“.
Tilda Swinton: “La Berlinale è il primo festival cinematografico a cui abbia mai partecipato, nel 1986 con Derek Jarman e il primo film che abbia mai realizzato, il suo Caravaggio. È stato il portale che mi ha introdotto nel mondo in cui ho realizzato il lavoro della mia vita – il mondo del cinema internazionale – e non ho mai dimenticato il debito che ho con esso. Essere onorata in questo modo da questo particolare festival è profondamente toccante per me: sarà un privilegio e un piacere celebrare, ancora una volta il prossimo febbraio, il terreno fertile che è questo incontro meraviglioso e pieno di speranza“.
I precedenti premiati
2015 – Wim Wenders, regista, sceneggiatore e produttore (Germania)
2016 – Michael Ballhaus, direttore della fotografia (Germania)
2017 – Milena Canonero, costumista (Italia)
2018 – Willem Dafoe, attore (USA)[2]
2019 – Charlotte Rampling, attrice (Regno Unito)
2020 – Helen Mirren, attrice (Regno Unito)
2022 – Isabelle Huppert, attrice (Francia)
2023 – Steven Spielberg, regista, sceneggiatore e produttore (USA)
2024 – Martin Scorsese, regista e sceneggiatore (USA)
Fonte: https://www.berlinale.de/en/festival/awards-and-juries/honorary-golden-bear.html
Francesco Pensovecchio, classe 1969, è giornalista e risiede a Palermo. Tra le sue collaborazioni, Assovini Sicilia con Wineinsicily.com, Slow Food Italia, Giunti Editore, Giornale di Sicilia e altre testate.
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