19 Dicembre 2024

Cinema & Berlinale

La fanpage in italiano sul festival internazionale del cinema di Berlino

Pepe, di Nelson Carlo De Los Santos Arias. Il racconto dell’ippopotamo di Pablo Escobar

 

Aggiornamento: Pepe di Nelson Carlos De Los Santos Arias ha vinto l’Orso d’Argento quale miglior regista


Pepe, del regista dominicano Nelson Carlo De Los Santos Arias, racconta la storia di un ippopotamo, simbolo della stravaganza del narcotrafficante Pablo Escobar.

La narrazione è davvero singolare e si sviluppa attraverso la prospettiva dell’animale, che torna – come spirito – a raccontare la sua passata esistenza, rendendo l’opera cinematografica un affresco che va oltre la semplice storia biografica.

Il regista alterna immagini ipnotiche e una struttura narrativa non convenzionale, passando da momenti astratti a scene di grande emotività paesaggistica. Forte l’attenzione ai dettagli sonori e visivi. L’uso di diversi formati — bianco e nero, colore, animazione e filmati d’archivio — accentua l’alienazione del protagonista, un animale che vive fuori dal proprio habitat naturale.

De Los Santos Arias sfida le regole cinematografiche e oscilla tra leggerezza e drammaticità, con momenti memorabili come il trasporto degli ippopotami con gli elicotteri, rievocando quasi le scene di Apocalypse Now. Potente la metafora della relazione conflittuale tra l’umanità e la natura, dove Pepe è un martire politico.

Tuttavia, nella visione, non tutto fila liscio. Alcune scelte stilistiche gelano il racconto, mettendo a rischio la coerenza complessiva. Eppure, nonostante questo, vince in ultimo la scelta funzionale che riflette il disorientamento dell’animale, così come quello dello spettatore che deve laborare un messaggio complesso.

Così come nelle precedenti edizioni del festival, sempre più accesi sulla salute del pianeta, tornano prepotenti i dubbi sul potere umano e sull’impatto devastante delle sue azioni sull’ambiente e sulle specie animali. Nelson Carlo De Los Santos Arias offre un audace esperimento cinematografico che lascia il pubblico segnato nel riflettere sul proprio rapporto con la natura.

Notevole l’intuizione della relazione tra il l’ippopotamo e Pablo Escobar. Il noto narcotrafficante aveva, infatti, introdotto illegalmente vari animali in Colombia. Durante il suo dominio come capo del cartello di Medellín, Escobar aveva creato uno zoo privato nella sua Hacienda Nápoles, includendo giraffe, elefanti e, appunto, ippopotami. Alla sua morte nel 1993, gli ippopotami furono abbandonati e lasciati liberi nell’ambiente circostante, proliferando al punto da diventare una presenza invasiva in alcune regioni colombiane. Pepe è visto, in altre parole, com un lascito fisico di Escobar e una metafora del caos causato dall’uomo. Escobar non appare direttamente nel film, ma la sua figura aleggia come un simbolo di folle e ottusa irresponsabilità.

Press conference: https://www.berlinale.de/en/2024/programme/202403660.html

Pepe
di Nelson Carlos De Los Santos Arias
con Jhon Narváez, Sor María Ríos, Fareed Matjila, Harmony Ahalwa, Jorge Puntillón García, Shifafure Faustinus, Steven Alexander, Nicolás Marín Caly