Dal 1986 il festival assegna un premio speciale, la Berlinale Kamera, per onorare professionisti e personalità che hanno dato un contributo speciale al Cinema. Per questa 74esima edizione sarà il regista e sceneggiatore tedesco Edgar Reitz a ricevere l’ambito premio. Dopo la cerimonia di premiazione verrà proiettata la prima mondiale dell’ultimo lavoro di Edgar Reitz, Filmstunde_23.
Nato in Renania-Palatinato nel 1932 (ha 91 anni), Reitz è uno dei registi più influenti di quel periodo che va dalla metà degli anni ’50 ai primi anni ’90; una generazione da taluni definita “orfana” di maestri nel mondo della cinematografia a causa della guerra. Premiato in numerose occasioni, vanta riconoscimenti tra i quali il German Film Award, il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia (Mahlzeiten, 1967), il Premio Luchino Visconti ai David di Donatello, oltre a un BAFTA Television Award e diversi premi Adolf Grimme. La sua filmografia comprende più di 50 opere, tra cui lungometraggi, documentari, film sperimentali e lavori per la TV. Oltre alla regia, è anche produttore e autore. Ha pubblicato numerosi libri e testi sulla teoria e l’estetica del cinema. La sua autobiografia “Filmzeit, Lebenszeit. Erinnerungen” è stato pubblicato nel 2022.
Reitz è tra quelli che prepararono e firmarono il Manifesto di Oberhausen (perché redatto in occasione del Festival del cortometraggio di Oberhausen del 1962), una dichiarazione firmata da 26 registi che chiedeva un “nuovo film tedesco”, seguendo il motto “Il cinema di papà è morto”. Tra le sue opere più conosciute, Cardillac (1968/69), Geschichten vom Kübelkind (1969/71), proiettato al Forum della Berlinale nel 1971, Die Reise nach Wien (1973), In Gefahr und größter Not Bringt der Mittelweg den Tod (1974), Stunde Null (1976/77), Der Schneider von Ulm (1978) e la famosissima trilogia Heimat (1984-2004), proiettata al cinema, ai festival e in televisione. Questo ciclo di lungometraggi è considerato una pietra miliare nella storia del cinema e rivela come gli eventi chiave della recente storia tedesca si riflettono nella vita delle persone. Il suo film epico Die andere Heimat – Chronik einer Sehnsucht (Home from Home: Chronicle of a Vision , 2011-2013) fa seguito alla trilogia ed è stato premiato come miglior film ai German Film Awards nel 2014.
Il suo lavoro più recente, Filmstunde_23 , è stato co-diretto con Jörg Adolph. In questo film Reitz riesce a trasporre l’idea di casa – come luogo reale e immaginario del desiderio – al cinema.
More Stories
Berlinale 2025, Orso d’oro alla carriera per Tilda Swinton
Tutte le venues della Berlinale 2025
Key Visual del 75° Festival del Cinema di Berlino