Bielorussia. Aleksei è in fuga verso l’Europa. Giunto in Francia, non senza difficoltà, si arruola nella legione straniera per ricostruire un presente rispettabile. L’incarico che seguirà l’addestramento, però, non si rivelerà tra i più semplici: una missione sul delta del Niger vuole ristabilire il controllo occidentale sulle concessioni e sui pozzi di petrolio. Qui Jomo, giovane rivoluzionario, si batte contro le compagnie che hanno devastato il suo villaggio; ed è, di fatto, l’eroe speculare opposto ad Aleksei. Ma anche la sorella di Jomo, Udoka, sogna di fuggire, consapevole che ormai tutto è perduto.
Disco Boy è il film di Giacomo Abbruzzese, premiato assieme alla direttrice della fotografia Hélène Louvart con l’Orso d’Argento per lo straordinario contributo artistico (Outstanding Artistic Contribution), che segna trasversalmente – quasi concatenandoli – numerosi temi sociali che affliggono il vecchio continente e quello africano. Non in ultimo, le questioni di sfruttamento, di sostenibilità, di difesa dell’ambiente e dei diritti inalienabili spettanti a ogni individuo in ragione della sua condizione umana.
L’egregia performance di Franz Rogowski (Aleksej), Morr Ndiaye (Jomo), Laëtitia Ky (Udoka), Leon Lucev (Paul), Michał Balicki (Mikhail), Matteo Olivetti (Francesco) e Robert Więckiewicz (Gavril), non riescono tuttavia a dare pienamente forma al film, soprattutto nell’epilogo, lasciando nello spettatore uno scomodo senso di vaghezza.
È invece la fotografia a dare profondità al film, le visioni notturne di colore elettrico, con corpi in rosso ardente, la foresta e la mimetizzazione, ma anche le scene in una discoteca di Parigi con costumi di originalissima fattura, e forse anche i dialoghi spesso avvenuti in varie lingue, francese, russo, nigeriano e inglese.
La regia di Giacomo Abbruzzese, italiano trapiantato a Parigi, mette sui piatti della bilancia due identità opposte e rivali, profondamente diverse, le cui finalità non trovano un punto di contatto accettabile se non nella evidente e più spietata realtà. Parigi o giungla che sia. Il tormento interiore dello spettatore trova, invece, risposta nella fotografia della brava Hélène Louvart che travolge ipnoticamente lo spettatore, le sue immagini creano un flusso continuo di emozioni tra allucinazioni e sogno lasciando un segno profondo.
Disco Boy
di Giacomo Abbruzzese con Franz Rogowski, Morr Ndiaye, Laëtitia Ky, Leon Lučev, Matteo Olivetti, Robert Więckiewicz, Michał Balicki.
Fotografia: Hélène Louvart
Durata: 91 min.
www.berlinale.de/en/2023/programme/202302125.html
Uscita in Italia: dal 9 marzo in Italia
Distribuzione: www.charades.eu
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