Il film BlackBerry (il frutto della mora in inglese) ripercorre una storia vera, quella del marchio commerciale canadese produttore di uno tra gli smartphone più usati dal mondo del business nei primi anni 2000 e per il decennio successivo. La società, nota come RIM, fu fondata nel 1984 da Mike Lazaridis e Douglas Fregin, due giovani studenti di ingegneria dell’Università di Waterloo, sempre in Canada. Successivamente si inserì l’imprenditore Jim Balsillie.
Gli smartphone BlackBerry erano noti per le loro tastiere fisiche, per i servizi di posta elettronica e le robuste capacità di messaggistica e furono ampiamente utilizzati in particolare nei settori aziendali e governativi. Dal 1999 in poi è cresciuto in modo talmente rapido da divenire il marchio di smartphone più popolare al mondo. Nel 2007, BlackBerry deteneva una quota di mercato del 20%, con oltre 20 milioni di utenti attivi. L’azienda era un’icona della tecnologia e del successo, i suoi dispositivi erano considerati il simbolo di status per i professionisti e gli imprenditori.
La premessa vale quale traccia di una straordinaria parabola contemporanea che ha travolto il modo di utilizzo della telefonia mobile e aprendo il caso degli “smartphone”, poi implementato con sistemi ancora più innovativi da Apple e Samsung. Matt Johnson, con humor e notevole abilità narrativa, stupisce con la storia di due ragazzi che, tra serate al cinema, perditempo e frivolezze, hanno inventato uno strumento epocale in grado di cambiare i ritmi delle persone.
L’indagine del regista, Matt Johnson, e di uno dei produttori, Matthew Miller, parte da un libro “Losing the Signal: The Untold Story Behind the Extraordinary Rise and Spectacular Fall of BlackBerry”, di Jacquie McNish e Sean Silcoff, giornalisti del quotidiano canadese The Globe and Mail. Indagine che, con il tempo, si è trasformata in una inchiesta giornalistica approfondita di incredibile interesse durato 8 mesi, e che ha coinvolto gli stessi fondatori di BlackBerry, compresi Mike Lazaridis e Jim Balsillie, i quali hanno partecipato alla scrittura della sceneggiatura.
Nella ricerca non sono mancate le sorprese: un ex-dipendente e co-fondatore della prima ora (Doug Fregin) – fortunosamente rintracciato in zona agricola del Quebec – è riuscito ad arricchire in modo sostanziale il quadro narrativo con dettagli illuminanti. Fondamentali i suoi diari: riguardavano non solo episodi di rilevanza aziendali, ma anche di abitudini, amicizie e abbigliamento utilizzato. Questa documentazione è diventata, infatti, l’asse portante di tutta la sceneggiatura del film.
Per quanto riguarda le riprese e i luoghi, le scene – sotto il segno del realismo più crudo – sono state girate nei veri luoghi della RIM. Rimarchevole la performance recitativa di Jay Baruchel (Lazaridis), del quale ricordiamo il talento comico; così come quella di Glenn Howerton nel ruolo di Jim Balsillie, l’astuto e spregiudicato imprenditore.
Blackberry è, in breve, il prefetto docu-film, leggero e divertente, nel quale la vicenda originale, in ogni sua parte, è stata puntigliosamente analizzata, rispettata, e per la quale sono stati colti e valorizzati anche episodi comici e umanamente rilevanti. Immaginiamo che Matt Johnson, nel ruolo di Doug Fregin, si sia divertito non poco.
Film consigliato.
Blackberry
di Matt Johnson con Jay Baruchel, Glenn Howerton, Matt Johnson, Cary Elwes, Saul Rubinek, Michael Ironside, Rich Sommer, Sungwon Cho, Michelle Giroux, Mark Critch
Paese: Canada, 2023
Lingua: inglese
Durata: 121 min.
Distribuzione: XYZ Films
www.berlinale.de/en/2023/programme/202310362.html
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