La nostra Redazione si unisce allo sgomento degli organizzatori del Festival Internazionale del Cinema Berlinale per aver appreso che le autorità iraniane hanno emesso un mandato di arresto contro il regista Mohammad Rasoulof, Sheytan vojud nadarad (There Is No Evil), vincitore dell’Orso d’Oro al miglior film.
Nei suoi film, Mohammad Rasoulof mette a fuoco la situazione sociale del suo paese. Rasoulof era già stato condannato nel 2019 a un anno di prigione e al divieto per due anni di esercizio della professione. Da quel momento in poi, per sanzionare la sua opera cinematografica considerata dalla magistratura come “propaganda contro il sistema”, non gli è stato permesso di lasciare l’Iran e per questa ragione non è stato in grado di ritirare personalmente l’Orso d’oro.
La sentenza, tuttavia, non era stata ancora eseguita. Il 4 marzo il giudice d’appello di Teheran ha disposto l’inizio del periodo di detenzione per Mohammad Rasoulof.
Il festival protesta contro la pena detentiva emessa contro il regista. La Berlinale è fondamentalmente impegnata nella libertà di espressione e nella libertà delle arti.
I curatori della Berlinale, Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, hanno dichiarato: “Siamo profondamente preoccupati per l’ordine di arresto di Mohammad Rasoulof. È scioccante che un regista sia punito così duramente per il suo lavoro artistico. Speriamo che le autorità iraniane rivedano presto il loro giudizio“.
La Redazione
(comunicato stampa Berlinale di lunedì 9 marzo 2020)
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