Non sempre occorre un lieto fine e qui non c’è. Le prime sequenze di First Cow sono contemporanee, in queste un misterioso ritrovamento di una coppia di scheletri risalenti ai primi del XIX secolo. È un periodo di avventurieri, cercatori e cacciatori di pellicce, uomini e donne all’inseguimento del sogno americano.
Nord Ovest, Oregon, 1820: Cookie (John Magaro) è un giovane fornaio che accompagna un gruppo di esploratori in zone selvagge e poco esplorate. Durante il viaggio incontra un cinese, King-Lu (Orion Lee), bisognoso di aiuto. Tra loro nasce solidarietà reciproca e una forte amicizia. Grazie al precedente lavoro di fornaio di Cookie e alle intuizioni commerciali di King-Lu, i due avviano presso la vicina comunità un commercio di dolcetti al miele che si rivelerà subito un successo. La difficoltà, però, risiede nel reperimento delle materie prime, in particolare di latte. Non è un dettaglio da poco per il fatto che l’unica mucca della zona appartiene ad un ricco colono inglese (Toby Jones). Così non rimane altro che organizzare delle sortite notturne, regolari, per impossessarsi direttamente dall’animale dell’indispensabile ingrediente. La cosa procede bene sino a quando non saranno scoperti.
Tutto qui? Pare proprio di si. Se è vero che la regista Kelly Reichardt ripropone in maniera delicata e senza disfide a revolverate il tema della frontiera, dell’amicizia e, in una certa misura, anche quello della emigrazione alla ricerca di fortuna, nel classico alveo del sogno americano, è anche vero che emergono alcune perplessità in ordine al film nel suo insieme. Questo Western alternativo trascina a stento lo spettatore e non vi riesce nel drammatico epilogo nel quale il colono si accorge di essere derubato. Riuscito il formato 4:3 arricchito da innumerevoli dettagli. La fotografia, realizzata in maniera impeccabile, valorizza il contesto e i costumi assai pregevoli, soprattutto quelli della comunità indiana. Tutto, però, resta appiattito da uno sviluppo che difetta di mordente. Persino la recitazione, quasi sussurrata dei protagonisti, di John Magaro e Orion Lee, così come quella di Toby Jones non sono sufficienti per strappare un giudizio del tutto positivo.
In conclusione, First Cow è una pellicola gradevole a un passo da un apprezzabile risultato che la regista Kelly Reichardt, in altre occasioni, ha dimostrato di saper poter ottenere.
First Cow
Origine: USA, 2019
Lingua: inglese
Durata: 122 min.
Regia: Kelly Reichardt
Con: John Magaro (Cookie), Orion Lee (King-Lu), Toby Jones (il colono inglese), Lily Gladstone (la moglie del colono), Scott Shepherd (Lloyd), Gary Farmer (Totillicum)
Sceneggiatura: Jonathan Raymond e Kelly Reichardt
Produzione: Filmscience, Portland, Oregon, USA
Francesco Pensovecchio, classe 1969, è giornalista e risiede a Palermo. Tra le sue collaborazioni, Assovini Sicilia, Slow Food Italia, Gambero Rosso e il quotidiano Giornale di Sicilia.
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