I fatti – realmente accaduti – risalgono al 1971 quando sulla rivista Life apparve un toccante reportage, poi passato alla storia, su gravi malformazioni riscontrate nella popolazione presso Minamata, una città giapponese della Prefettura di Kumamoto, e causato da inquinamento ambientale/marino. Lo realizzerà William Eugene (Gene) Smith, classe 1918, un fotoreporter newyorkese con un ragguardevole bagaglio di esperienze.
Corrispondente durante la seconda guerra mondiale, con vari problemi familiari così come con l’alcol, Gene arranca in una New York fine anni ’60 dove la sregolatezza è la ricetta per un mondo in profonda trasformazione.
In questo contesto decadente, Aileen Mioko (Minami), una giovane giapponese, si presenta una sera alla sua porta. L’amicizia che ne vien fuori, unita a quella per il direttore di Life, Bob Hayes (Bill Nighy), lo porteranno in Giappone, a Minamata. Lì scoprirà che dal 1932 la Chisso, una industria chimica, versa in mare scarti contenenti mercurio capaci di combinarsi con pesci e crostacei, quindi entrare nella catena alimentare degli abitanti. Le conseguenze sono nefaste: la malattia si manifesta con sintomi da malformazioni, parestesie alle mani e ai piedi, danni all’udito, alla vista, difficoltà nel linguaggio, disordine mentale, paralisi e, talvolta, la morte dopo poche settimane.
La vita di Gene nella comunità di Minamata costituirà il futuro reportage. Non tutto però va liscio: il tentativo di distruggere il materiale fotografico e i metodi repressivi della compagnia al fine di insabbiare le reazioni della comunità culminano in uno scontro durante una protesta nel quale Smith sarà ferito in maniera seria.
Il successo dell’articolo su Life ebbe rilevanza mondiale e il lavoro di Smith è considerato ancora oggi uno degli esempi più brillanti di giornalismo fotografico e d’inchiesta. A questo seguì un libro con Aileen, che poi sposerà.
Produttore con la sua casa Nihil e protagonista nel ruolo di Gene Smith, Johnny Depp sembra perfettamente a suo agio in questa parte. Con un look maturo, trasformato, con il tipico biascico dell’alcolista di lungo corso, mette in scena ansia e fragilità con mirabile precisione.
La regia, di Andrew Levitas, segue lo svolgersi degli accadimenti in modo puntuale, senza trascurare la sfera emotiva, profondamente travagliata del reporter statunitense.
Bucano e fanno male gli scatti bianco-nero di Smith così come, in generale, la fotografia curata da Benoît Delhomme, un giusto tributo al reporter.
La vicenda di Minamata però non è conclusa, nemmeno in sede giudiziaria: sono oltre 2.200 le vittime ufficialmente riconosciute (1.784 delle quali decedute); inoltre, si ritiene che il pescato sia ancora oggi la causa di numerosi decessi nella popolazione adulta, abituata a mangiare alcuni tipi di pesci.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2020 / Fuori Concorso, sezione Berlinale Special Gala
Vedi anche https://www.berlinfilmfestival.it/2020/01/15/johnny-depp-tra-gli-special-della-berlinale/
Con
Johnny Depp (W. Eugene Smith)
Hiroyuki Sanada (Mitsuo Yamazaki)
Minami (Aileen)
Bill Nighy (Robert “Bob” Hayes)
Jun Kunimura (Junichi Nojima)
Ryo Kase (Kiyoshi)
Tadanobu Asano (Tatsuo Matsumura)
Akiko Iwase (Masako Matsumura)
Katherine Jenkins (Millie)
Director: Andrew Levitas
Screenplay: David K. Kessler, Stephen Deuters, Andrew Levitas, Jason Forman
Cinematography: Benoît Delhomme
Editing: Nathan Nugent
Music: Ryūichi Sakamoto
Sound Design: Glenn Freemantle
Sound: Novica Jankov
Production Design: Tom Foden
Costumes: Momirka Bailovic
Make-up: Tina Subic
Assistant Director: Steve E. Andrews
Casting: Yôko Narahashi
Production Manager: Aleksandar “Leka” Tadic
Producers: Sam Sarkar, Kevan Van Thompson, Andrew Levitas, Johnny Depp
Produced by: Metalwork Pictures, London, United Kingdom
World sales: HanWay Films, London, United Kingdom
Francesco Pensovecchio, classe 1969, è giornalista e risiede a Palermo. Tra le sue collaborazioni, Assovini Sicilia, Slow Food Italia, Gambero Rosso e il quotidiano Giornale di Sicilia.
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